Secondo appuntamento con il resoconto della campagna di Ultraviolet Grasslands!
Giorni 9-11, Rovine di Azure
Un tempo, prima dell'Incidente del Dio Blu centinaia di anni fa, la Città di Azure era un radioso baluardo di civiltà. Ora, non è altro che ceneri e rovine in mezzo alle paludi e agli acquitrini delle Terre Blu, e un luogo per viaggiatori e mercanti per accamparsi e riposarsi prima di riprendere il cammino.
Il cielo sempre plumbeo e carico di piogge e la lontana foschia viola delle Praterie non sono un gran panorama.
Nota dell’Arbitro: le Rovine di Azure non sono descritte in UVG, in quanto inizia dalla Città Violetta, primo dei luoghi delle Praterie Ultraviolette. Ho voluto così descriverle nello stile delle altre tappe (principalmente perché sono pessimo a improvvisare da zero). Trovate qui il risultato.
I nostri eroi sono così arrivati ai resti di questa città quasi dimenticata, dove hanno deciso di accamparsi per qualche giorno all'ombra di un rudere. Nessuno si ricorda quale è stata la ragione della caduta della città ma, nel dubbio, qualche pianta "interessante" la si può sempre cercare. Magari radioattiva, o mutata in qualche maniera. O perlomeno così pensa Artificio che, seguito da Malachite e Blu, si prende un paio di giorni per trovare qualcosa, lasciando Raton a badare ai muli all'accampamento.
Purtroppo le rovine sono rovine, e non cresce molto in mezzo al cemento e alla terra e al fango. Una o due dosi di "materiale" sono poche, e quindi decidono di ritornare al rudere.
Nota dell'Arbitro: ho adattato le regole per la caccia e la ricerca di cibo nelle terre selvagge per decidere quante piante avrebbe trovato Artificio. Gli è andata male, pur avendo Narco-erbalismo dalla sua.
Nel frattempo (tiro per gli incontri casuali) Raton all'accampamento fa un incontro inaspettato: un cane pelle e ossa inizia ad aggirarsi attorno rudere, catturando la sua attenzione. Provando a gettargli un po' di cibo, nota un collare, e si guarda attorno sul chi-va-là per assicurarsi che non ci sia qualcuno. Non c'è anima viva.
Tranquillizzato, e dopo essere riuscito a far mangiare il cane, perde presto interesse.
Malachite ovviamente non è d'accordo: di ritorno all'accampamento vedono tutti subito il cane in attesa ancora fuori dal rudere, e lei decide immediatamente di provare a farselo amico. Inutile dire che il successo è immediato: basta appena un giorno per ottenere la sua fiducia. Questo cane ha decisamente bisogno di amore e cibo. Il collare, nel frattempo, si è rivelato chiaro riguardo il fato dell'animale: la targhetta è stata limata apposta da qualcuno che ha deciso di liberarsene, nascondendo il nome sia della creatura che del padrone.
La cagnolina, femmina, viene battezzata Puzzola, in onore del suo forte e persistente odore di cane.
Ottenuta così una nuova amica e senza altro da fare tra le rovine bagnate e fangose, dopo tre giorni il gruppo decide di ripartire alla volta della Città Violetta.
Giorni 12-19, sulla Strada Destra, o Giusta che dir si voglia
Riprendono il cammino, lasciandosi alle spalle gli acquitrini e iniziando ad attraversare le verdi colline e i campi coltivati delle Terre Viola. Stavolta la fortuna non è dalla loro parte: durante il viaggio si beccano tutti una tenia tentacolare (-1 alla Resistenza), probabilmente dalle provviste. Lungo il cammino inoltre fanno un incontro a rischio esplosione (o meglio, sangue e lacrime): un gruppo di contadini bluani (delle Terre Blu), armati di asce e forconi e dall'atteggiamento minaccioso, li ferma sulla strada. Questi, che si dichiarano "violani" (delle Terre Viola, cosa chiaramente falsa visto il pesante accento bluparlato) sono stanchi degli stranieri che passano e rubano il raccolto e quello che producono e li trattano come degli stolti campagnoli, e quindi difenderanno la loro terra costi quel che costi.
Nota dell’Arbitro: le tenie sono a causa di un pessimo tiro sulle Sventure (il risultato è stato un 2), e quello con i contadini armati è un incontro casuale.
Il gruppo, non volendo grane, se la gioca in diplomazia: promettono di continuare dritti restando dalla parte opposta della strada rispetto ai contadini, a dimostrazione di non voler causare guai. La situazione per fortuna si calma e i contadini sono ormai placati e (abbastanza) convinti. Il gruppo tenta così una domanda: hanno per caso visto chi era il padrone di Puzzola?
La risposta non poteva essere più criptica: i bluani hanno visto spesso gente andare verso la Città Violetta accompagnata da cani, ma nessuno che venisse dalla Città Violetta con questi animali. Cosa questo significhi, loro non lo sanno.
Gli eroi proseguono il cammino.
Giorno 20, Città Violetta
I nostri eroi arrivano finalmente alla loro destinazione iniziale. Sulle rive del Mare Circolare, la Città Violetta si staglia su colline che diventano scogliere a strapiombo sul mare. Alla base, accalcata attorno alle mura, quella che sembra una baraccopoli composta in egual misura da tende, baracche ed edifici di legno, sassi e metallo. Oltre le mura la Cittadella, superba e lussuosa, ricca di edifici e palazzi decorati. Al centro, poggiato su vari faraglioni svettanti sul mare, un'enorme cupola sormontata da quello che sembra un palazzo.
Il gruppo, superata la baraccopoli abitata principalmente da genti delle Terre Blu, arriva così alle porte della Cittadella, dove vengono ispezionati da una strana donna dagli occhi morti che parla attraverso la mente, e da innumerevoli strani gatti cornuti. Dopo qualche minuto, al cenno (o così sembra) di un misterioso gatto nero vengono lasciati passare, ma superate le porte hanno solo un momento di respiro prima che Puzzola sia circondata da un gruppo di gatti soffianti e aggressivi. Malachite corre a difendere l'animale, ormai tremante come una foglia, ma immediatamente dopo aver allontanato i gatti in maniera poco cerimoniosa una voce calma alle loro spalle consiglia: "non lo farei se fossi in voi".
Lì, sulla strada di fronte a loro, su un cuscino di seta portato da un uomo e accompagnato da una donna, un gatto se ne sta seduto con gli occhi fissi sul gruppo. Dopo una breve (e forse irritante) conversazione, finalmente rivela il suo nome: è Baffo, il loro contatto e destinatario della missiva.
E così, chiedendo al gruppo di seguirlo tra le viuzze della città, finisce la prima vera sessione della campagna…
Ma il resoconto non finisce qui!
Ranocchio infatti (uno dei miei giocatori) ci ha deliziato con un resoconto tutto suo dal punto di vista del giocatore, più che del personaggio. Vi consiglio tantissimo di leggerlo, visto che non è una cosa comune un resoconto del genere, e ancora più interessante lo rende il fatto che lui non usa giocare OSR e quindi si ha pure un punto di vista "esterno".
Lo potete leggere alla Locanda del GdR a questo link!