venerdì 5 novembre 2021

UVG Sessione 35 - Le Fughe di Tanfozzi

Questo è il resoconto della sessione 35 della campagna di Ultraviolet Grasslands, un viaggio psichedelico attraverso le immense Praterie Ultraviolette fino alla Città Nera.

In questo post trovate tutti i resoconti passati, compreso l'inizio di questa avventura pazzomatta.

Eroi presenti: Blasto da Miniàl, Cardo Los Mariscos, Raton Tio, Ing. Tanfozzi

Giorno 211, Città Violetta


Tanfozzi dopo una rocambolesca fuga, aiutato anche dall'azione di Blu Colpa che ha rallentato gli inseguitori, riesce ad arrivare sudato e ansimante alle porte della città e alla salvezza. [1]

Dopo una mancetta dice alle guardie alle porte della Cittadella, chiede loro di comunicare ai suoi compagni che sta bene e che si sarebbero rincontrati all'albergo dove risiedono.

Una volta al sicuro dentro la cittadella Tanfozzi acquista dei vestiti di tipo e stile diverso da quelli che indossa normalmente in modo da non farsi riconoscere, inoltre li rovina visibilmente in maniera da confondersi meglio con la gente della baraccopoli quando sarebbe dovuto ritornare per cercare Miss Palla di Neve.
Infine mette via a malincuore il suo cappello, conscio del fatto che verrebbe sicuramente riconosciuto comunque se continuasse ad indossarlo.

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Nel frattempo attorno al negozio di Peena la formaggiaia la folla inizia a disperdersi. Cardo nel frattempo dopo essere riuscito anche a sfuggire facilmente agli inseguitori si riunisce con Blu e ritornano all'albergo dove grazie alla guardia all'ingresso sanno che vi troveranno Tanfozzi.

Di nuovo riunito il gruppo decide di andare a fare una ricognizione al pozzo, così si vestono nuovamente con vestiti un po' trasandati per confondersi tra gli abitanti della baraccopoli e vanno a esplorare.

Si inoltrano così nella labirintica massa di case di mattoni, lamiere, corallo terricolo secco, legno e materiali di fortuna tenute su con la preghiera e la speranza più che con qualsivoglia conoscenza architettonica, tra vicoli e stradine piene di gente povera e poverissima.

Improvvisamente sentono un boato e vedono un sacco di gente che fugge e urla in preda al panico tra le stradine. Sopra i tetti delle baracche, non molto lontano, si intravede del fumo bluastro e giallastro con delle scintille.

Salgono sul tetto di una casupola e, non troppo lontano da dove sono loro, vedono svettare tra i tetti dei tentacoli bluastri.
Il gruppo si allontana perpendicolarmente alla direzione dove si sta dirigendo qualsiasi cosa sia la proprietaria dei tentacoli, Tanfozzi invece nella speranza che possa essere un Mevo rimane indietro.

Nota che sul terreno dove è passata la creatura rimane una strana melma e pezzi di materia organica apparentemente staccatasi dalla creatura. Alla fine lo vede: una grossa creatura quasi-umanoide, semi-informe e coperta di tentacoli sta facendo crollare baracche sul suo cammino e insegue persone in fuga, afferrandole con i tentacoli. Mentre Tanfozzi lo osserva, uno dei tentacoli si stacca da solo, finendo a terra.

Tanfozzi si lancia in strada a prendere un po' di melma col cappello nella speranza di analizzarla, ma la creatura improvvisamente si rende conto della sua presenza e si lancia ad inseguirlo.

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"Il Dio Blu è risorto! il suo regno risorgerà con lui! Non potete fermarlo".

Un colpo di fucile di Blasto mette fine alle farneticazioni dell'uomo dal forte accento bluano.

Il restante gruppo ha deciso infatti di andare a investigare la sorgente del fumo giallo-blu e trova una grossa baracca dal tetto e una parete sfondata come da un'esplosione interna.

Tra i detriti ci sono quattro corpi vestiti da strane e malconce tuniche con simboli arcani. Uno di loro è ancora vivo, ma Blasto pone presto fine alla sua vita.

Al centro della baracca un cerchio di evocazione brilla come braci ardenti blu. Blasto allora capisce: sono cultisti del Dio Blu della Morte che hanno provato a rievocarlo. Non aveva mai visto nulla di ciò, ma le leggende e le storie che parlano di questi cultisti pazzi e dell'Incidente del Dio Blu sono molte nei luoghi da dove proviene.

Con un secchio di acqua stagnante, trovato lì vicino, spengono le braci del cerchio magico.

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Tanfozzi si lancia in una corsa, salendo sui tetti delle baracche nella speranza di riuscire a seminare la creatura più rapidamente che correndo lungo le stradine a lui sconosciute.

Nonostante la creatura - un avatar del Dio Blu della Morte - non si curi della presenza delle casupole facendole crollare e passandoci sopra questa si rivela una mossa vincente: Tanfozzi riesce infatti a tenergli testa mentre dietro di lui l'avatar poco a poco si scioglie e si disfa in quella stessa melma raccolta dall'Ingegnere in fuga. [1]

Finalmente al sicuro, il gruppo si può nuovamente riunire.

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Note dell'Arbitro


1. Le Fughe di Tanfozzi

Entrambe le scene di fuga, sia all'inizio della sessione che alla fine, le abbiamo gestite con le meccaniche dell'inseguimento di UVG usate in precedenza perché funzionano molto bene.

Un ottima meccanica semplice ma efficace insomma!

(Ironico il fatto che la sessione si apra e si chiuda con una fuga di Tanfozzi, che oggi ha corso come mai prima in vita sua!)

Le Mille e una Quest

Abbiamo notato che questa è stata l'ennesima volta in cui anziché proseguire con gli obiettivi proposti si è andati a fare "altro" perdendo tempo.

Ne abbiamo parlato e abbiamo convenuto che il problema (oltre ad alcune altre questioni tipo la breve durata delle sessioni, cosa purtroppo fisiologica essendo il venerdì sera un momento impegnativo poiché tutti stanchi dalla settimana di lavoro) è dovuto al fatto che invece di scegliere su cosa concentrarsi e di ignorare quello che non interessa, il gruppo ha fondamentalmente provato a fare un po' tutto.

Io dal canto mio ho messo un incontro casuale (che magari potevo evitare di tirarlo) e questo non ha di certo aiutato.

Il perché l'ho fatto è semplice: nello spirito del tipo di gioco che ho in mente (il famoso "sandbox") gli incontri casuali servono per rendere il mondo vivo e indipendente dai giocatori (insomma, non è che ti faccio incontrare cose solo legate alla "quest" in corso).

Questo, unito al problema indicato sopra, è stato un detrimento all'esperienza di gioco.

Sinceramente infatti non mi aspettavo Tanfozzi si mettesse a correre dietro il mostro - in realtà nemmeno sapevo sarebbe uscito questo incontro in particolare - e l'incontro serviva per dare solo un po' di colore.

Comunque ne abbiamo discusso e alla fine la soluzione migliore è banalmente scegliere più attentamente quali "agganci" seguire e quali lasciar perdere. Io gliene fornisco tanti perché loro devono avere possibilità di scegliere su cosa fare, non perché mi aspetto che seguano tutto.

Questo problema di provare a fare tutto è anche causa del fatto che dopo ben 35 sessioni siamo sempre attorno alla zona di partenza.

Siamo d'accordo che dopo questo si tenderà ad andare più verso ovest secondo lo spirito della campagna di UVG.

Non che ci abbia fatto schifo giocare quello che abbiamo giocato (anzi) ma siamo partiti con uno "scopo" che non abbiamo seguito.

Ora verso Ovest, di nuovo e finalmente.

Al prossimo resoconto!

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