Questo è il resoconto della sessione 37 della campagna di Ultraviolet Grasslands, un viaggio psichedelico attraverso le immense Praterie Ultraviolette fino alla Città Nera.
In questo post trovate tutti i resoconti passati, compreso l'inizio di questa avventura pazzomatta.
Eroi presenti: Blu Colpa, Blasto da Miniàl, Cardo Los Mariscos, Raton Tio, Ing. Tanfozzi
Giorno 213, Città Violetta
3 Violese
La posta notturna al pozzo non ha dato alcun esito sperato: i rapitori di Miss Palla di Neve non si sono fatti vedere, i soldi non sono stati davvero consegnati e il gruppo teme che questo possa peggiorare la situazione.
Allora decidono di fare una cosa a cui non avevano pensato: parlamentare con loro.
Raton ha infatti l'idea di scrivere una lettera ai rapitori, da gettare nel pozzo, spiegando la situazione in cui si trovano (non si possono permettere il riscatto, non hanno agganci politici e il gatto non è di nessuna importanza tranne che per Tanfozzi) e che inoltre hanno sentito che in realtà i rapitori sono brave persone e che hanno fatto questo probabilmente per raccogliere denaro utile alla loro causa.
Offrono così ai rapitori un accordo: loro liberano Miss Palla di Neve e, in cambio, il gruppo offre loro lavoro onesto, legale e soprattutto ben pagato come scorta per le carovane di birra gialla che d'ora in poi viaggeranno tra il Salotto dell'Ultima Sedia e la Cittadella di Porcellana.
Lasciano così la lettera e si apprestano ad aspettare una risposta, speranzosi.
Boris le Grandeuillon |
Questa, fortunatamente, arriva: Boris e i rapitori sono disposti ad un incontro per parlare della cosa! Il gruppo finalmente li incontra, ne discutono e, finalmente, raggiungono l'accordo secondo quanto indicato nella lettera.
Miss Palla di Neve è finalmente libera. Non è stata trattata male, ma è solo leggermente denutrita e sfiancata dalla prigionia. Finalmente ricongiunti, la gatta e Tanfozzi decidono che quest'avventura è stata un po' troppo per loro. Decidono così di salutare i compagni di viaggio e andare per la propria strada. [1]
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Il gruppo si appresta a ripartire verso ovest, decidendo di lasciare andare Beauregarthe per la sua strada, lasciandogli una lettera di congedo.
Stanno per partire, pronti con la carovana, quando Baffo manda loro un messaggio urgente chiedendo loro di andare da lui.
Non appena arrivano Baffo li fa accomodare sui suoi comodi divani come molte altre volte. Ma non è lui che voleva parlare con loro. Cardo nel frattempo si rende conto che il fermaglio a forma di pesce, che si era scaldato varie volte negli ultimi giorni, è caldissimo
Sulla soglia della porta si staglia una strana e minacciosa figura, alta, coperta da una maschera e una specie di armatura/vestito color d'osso e brillante come scaglie argentate.
Mestibel il Pesce, la temibile strega con cui si dice che la mercante Doñ Satrasco abbia contratto un grosso debito per il quale si è ammazzata, è lì e vuole parlare con loro.
Rivela al gruppo che è stato proprio grazie al fermaglio magico (lei ne ha uno uguale) [2] che li ha raggiunti, ma che inizialmente credeva di star seguendo Satrasco. A causa del fatto che Cardo ha preso il fermaglio invece di seguire le tracce del suo obiettivo, visto che aveva capito subito che lei avesse inscenato il suicidio, ha perso tantissimo tempo.
Ora Mestibel, gettando la responsabilità sul gruppo, li mette all'angolo forzando loro un "accordo": lavoreranno per lei nel cercare Satrasco, fuggita ad ovest, comunicando gli eventuali indizi e piste che trovano e in cambio la strega non farà ricadere su di loro i €500'000 di debito della mercante.
Il gruppo contesta il fatto che sia colpa loro, ma non c'è molto da fare:
Mestibel è irremovibile nella sua richiesta ricatto e
soprattutto minacciosa e sono quindi costretti ad accettare.
Mestibel prende "in prestito" il fermaglio di Cardo in modo tale da poterlo modificare per comunicare con lei qualora ce ne sia il bisogno, per restituirglielo prima della partenza.
Mestibel infine se ne va, la tensione si scioglie e assieme a Baffo (che si scusa profusamente e sentitamente, ma non poteva fare altrimenti dopotutto Mestibel è la sciogliossa) si rilassano bevendo un po' di caffè gatto.
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Giorno 214-224, verso L'Alta Strada e quella Bassa
4-14 Violese
Finalmente possono partire per la Cittadella di Porcellana, lasciandosi alle spalle il caos e la magia della Città Violetta scortati dagli uomini di Boris Le Grandeuillon.
Per prima cosa ovviamente passano dal Salotto dell'Ultima Sedia, dove caricano sulla carovana tutti i fusti di birra gialla per Syruss Sensible. Una volta completato, si riparte.
Durante il viaggio l'unico inconveniente è uno dei muli che infila la zampa, ferendosi, in un buco di una dei cani delle praterie che fanno tana in queste zone. Perdono un giorno, ma non è così grave.
Finalmente arrivano, e superano, i piloni di corallo terricolo dell'Alta Strada e Quella Bassa, bucherellati da antichi crateri e parzialmente crollati.
Il vento soffia, l'aria si fa più fredda, l'inverno è sempre più vicino.
Giorno 225-232, verso la Cittadella di Porcellana
15-22 Violese
La seconda settimana di viaggio è tranquilla, ma non ci sono incidenti particolari.
Però un incontro sì: un grosso golem cacciatore di porcellana, intento in un qualche pattugliamento o percorso, spunta da dietro una collinetta che lo nascondeva alla vista.
Le armi sono minacciose e il ciclopico occhio arancione scansiona la carovana e uno degli eroi che si è staccato da essa per distrarlo.
Il golem evidentemente però non rileva alcuna minaccia e continua il suo cammino.
La via per la Cittadella di Porcellana è libera e la carovana finalmente dopo otto giorni arriva alla familiare vista della gigantesca mano cornuta.
Note dell'Arbitro
1. Lettere, gatti e addii
Come spiegato nella sessione scorsa, quella è stata l'ultima partecipazione del personaggio di Tanfozzi. Avevo anticipato che avrei offerto una scelta: giocare comunque il tentativo di salvataggio del gatto oppure far sfumare la cosa nello sfondo ripartendo verso ovest.
È stata scelta una via di mezzo, anche grazie all'idea della lettera del giocatori di Raton formulata tra una sessione e l'altra: non giochiamo come va, ma assieme ce lo raccontiamo così da dare almeno una conclusione a tutta la vicenda.
L'idea della lettera ai rapitori per parlamentare è stata ottima. Abbiamo un po' adattato la cosa "metagiocando" e come arbitro ho guidato un po' io le cose, ma l'idea ha aiutato tantissimo e ci ha permesso di chiudere la vicenda rapidamente nonostante non abbiamo davvero giocato le scene, quindi personalmente mi ritengo soddisfatto.
2. Il Fermaglio a forma di pesce
Quest'oggetto era stato preso da Cardo durante il "trasloco" alla residenza di di Doñ Satrasco, anche se non l'avevo scritto nel resoconto.
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