mercoledì 10 luglio 2024

Mothership S15 - La Diga

Continua la campagna di Mothership! La sessione precedente sta qui, mentre qui c'è l'inizio della campagna. L'elenco completo di tutte le sessioni si trovano su questa pagina.


Mothership S15 - La Diga

Personaggi Presenti:
  • Sanchez (Marine)
  • Sonya (Teamster)
    • sostituisce Rosa [press F to pay respects]
  • Daigo (Androide)
  • Gena (Marine)
Il gruppo decide di investire un po’ di tempo per preparare munizioni sufficienti a raggiungere la torre di comunicazione, perché i carcinidi sono sicuramente troppi ma non saranno tutti sulla diga, quindi si va al laboratorio.

Valdez è scettica sul separarsi nuovamente, e a Gena non piace questo piano perché recherebbe danni ai suoi amici carcinidi, perciò insiste di andare direttamente alla torre. Sonya però gli chiede come fare a arrivare sani e salvi alla torre, e Gena dice “minacciando le uova” che però sono nella ciminiera del reattore. Qualcosa non torna. Anche Sanchez insiste perché vuole essere sicuro di arrivare alla torre, e Gena non avendo più argomenti si lascia convincere. Sanchez preme il tasto dell’ascensore e lancia a Valdez uno sguardo di sfida, però Gena non va con loro e si dirige verso la diga per raggiungere la torre di comunicazione tramite una passerella rialzata.

Una volta arrivati al piano dei laboratori, il gruppo sente in lontananza un rimbombo di acqua che scorre. Staccano il generatore dall’ascensore per portarlo al laboratorio per alimentare i macchinari necessari alla produzione delle munizioni speciali. La porta del laboratorio è bloccata perché senza corrente, Sonya prova con il piede di porco a forzarla troppo di fretta, si apre sufficientemente per far passare il generatore ma il piede di porco si rompe. Edem li informa che gli strumenti sono nella camera bianca, quindi devono superare ancora l’airlock, decidono quindi di collegare il generatore per alimentarlo e sbloccarlo lasciando le porte aperte. Staccano di nuovo il generatore e lo trasportano alla camera bianca.

Gena esce nella pioggia scrosciante sulla diga, l’acqua è così alta che ogni tanto supera il parapetto, è quasi buio e la visibilità è ridotta a pochi metri. Di fronte a sé la strada che porta alla torre, e sulla sua destra le scale che portano alla passerella. Sale sulla scaletta con le luci della tuta accese per non inciampare. Dopo pochi minuti è in cima a una stretta passerella, spegne le luci e inizia a dirigersi verso la torre. Gli sembra di vedere delle forme nell’acqua, alcune gli sembrano dei carcinidi (tiro paura - passato) e quando arriva all’altezza dell’ATV ribaltato vede il cadavere di Brookman diviso in due parti, e forse un braccio e una gamba che spuntano da sotto l’ATV.

Gena comunica per radio che ha trovato Brookman, e mentre lo fa vede che quel braccio e gamba sotto l’ATV si stanno muovendo. Cambia frequenza radio per comunicare con il supposto sopravvissuto (riuscendo a individuare la frequenza militare usata dai marine) e sente la debole voce di Ivanovic che dice di essere rimasto bloccato sotto l’ATV e che gli altri sono morti. Gena vorrebbe salvarlo ma senza gli altri non riesce, quindi continua a camminare. Arriva sotto la torre di comunicazione e trova delle scalette che portano al piano di sotto dove c’è un montacarichi. Sceso dalle scale si accorge che ora qualche centimetro di acqua sta coprendo il cemento della strada. Preme il tasto per attivare il montacarichi, ovviamente non funziona per mancanza di energia, e mentre lo fa sente qualcosa alle sue spalle che esce dell’acqua a pochi metri di distanza da lui. Aveva intravisto delle scale a pioli che salgono sul lato della torre, fuori dall’ascensore. Il carcinide è distratto a osservare la scala dalla quale era sceso prima Gena, quando esce fuori silenziosamente per salire sulla scaletta a pioli. In quel momento il carcinide si volta prima verso l’ingresso della torre e poi verso di lui. Ormai scoperto Gena inizia a correre verso la scaletta, il carcinide si lancia verso di lui gridando. Gena stavolta non è spaventato, il grido è quasi familiare, si arrampica ma scivola, e il carcinide si sta avvicinando. A pochi metri da lui il carcinide si ferma e fa qualche verso nella sua direzione, come se gli stesse dicendo qualcosa per rassicurarlo, non lo segue ulteriormente e anzi torna indietro.

Gena continua la scalata, stavolta con più calma, e arrivato in cima c’è una passerella che gira intorno al piano superiore della torre. Più in alto, sul tetto, c’è solo la parabola satellitare. Trova una porta chiusa con una tessera magnetica, inizia a prendere la porta a spallate quando il sergente Underhill si affaccia dal tetto della torre. Spiega che le porte sono chiuse dall’interno ma purtroppo non essendoci corrente non funzionano. Serve una chiave o la tessera, e la tessera ce l’ha Brookman. Lo informa che alla base della torre c’è un piccolo generatore d’emergenza. Gena torna giù quindi per trovare nell’armadio l’attrezzatura.

L’acqua nel frattempo si è alzata di qualche altro centimetro. Sfonda a calci la porta dell’armadio chiusa a chiave per trovare il generatore, cavi e una tanica di benzina. Un carcinide esce dall’acqua e si affaccia dentro la torre, insieme ad un altro carcinide. Gena è nascosto nell’ombra ma il carcinide si volta verso di lui, l’hanno visto di nuovo e gridano di nuovo. Anche Gena grida, cercando di imitare il loro verso, e i carcinidi scoppiano a “ridere” se così si può dire, e lo lasciano perdere. Uno di questi carcinidi aveva il carapace come se fosse decorato.

Nel frattempo il dottor Edem insieme agli altri riesce a produrre 10 munizioni. Usciti dal laboratorio notano che l’acqua è salita e arriva dalle loro caviglie. Ricollegato il generatore dall’ascensore tornano su all’hangar. Le poche persone rimaste sono speranzose ma hanno notato diversi carcinidi muoversi fuori dall’hangar.

fine sessione

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